Per te Gaiottela ;-)

Paris, Septembre 2012

Ultimi giorni d’estate. E primi giorni in questa città che per un po’ di tempo sarà la mia casa. Il corpo qui, il cuore altrove, in questa spaccatura che mi contraddistingue da sempre ma che piano piano sta trovando il modo di sanarsi. La risposta è solo UNA (e Trina ;-)).
Parigi non è una città dove poter creare relazioni stabili, dove fermarsi per tanto tempo. Ognuno vive indipendentemente qui e corre veloce tra metro e viali alberati. Ogni famiglia è un piccolo mondo a sé, con la paura di aprirsi davvero agli altri.

Mi piace perdermi tra le viuzze che sprigionano romanticismo… da cariarsi i denti… finirò questi mesi con un diabete lancinante! I bistrot pieni di musica, il jazz a qualsiasi ora del giorno, le parigine (le ragazze, non le calze!) di un’eleganza semplice e mai sfacciata. E poi i pranzi etnici, i tetti grigi e le ore passate a leggere e scrivere.

Sto piano piano crescendo, ma non da sola. Non è un’esperienza Erasmus, ma un modo per cercare di dipanare tutti i miei dubbi sul mondo del lavoro. Con la consapevolezza che c’è Altro a soddisfarmi veramente…

Ecco il primo fotoblog Gaiottela 🙂

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Australia-Italia -> Venezia

Venezia, 3 Gennaio 2012

La Terra ruota attorno al Sole. La Terra è in movimento costante.
Sta a te decidere se muoverti con lei o se rimanere fisso dove sei e lasciare che tutto il resto invece si sposti indipendentemente da te.

Grazie Betta per le chiacchierate insieme, per le lunghe e-mail e i tanti pensieri che abbiamo in comune.
Siamo due viaggiatrici, prima che del mondo, delle nostre anime 🙂

2011 in review – Benvenuto 2012!

Si chiude un anno particolare…
Mamma, penso continuamente a te. Sei nel mio sorriso, ti vedo nei gesti e nelle abitudini delle mie sorelle.
Cercherò di essere forte come lo sei stata sempre tu.

Il 2012 sarà l’anno dei miei viaggi, del periodo all’estero che dovrò fare, in più città europee.
Sarà l’anno della mia apertura al mondo e, piano piano, alle persone.

Si chiude un anno che vorrei dimenticare, ma che è giusto aver vissuto a pieno. Ho imparato tanto e ho conosciuto nel profondo ogni lato del mio animo.

Un anno, il 2011, raccontato nel mio blog che mi ha aiutato a superare tanti momenti difficili. Amo scrivere e qui sono la protagonista del mio romanzo online.

BU

 

The WordPress.com stats helper monkeys prepared a 2011 annual report for this blog.

Here’s an excerpt:

A New York City subway train holds 1,200 people. This blog was viewed about 5,100 times in 2011. If it were a NYC subway train, it would take about 4 trips to carry that many people.

Click here to see the complete report.

Singing of love for a lovely 2012

Che il 2012 sia un anno di amore.
Che si coronino i sogni delle mie sorelle, che siano amate di un amore buono e paziente.
Che Anna possa solidificare e vivere serenamente la sua storia.
Che Claudia trovi finalmente chi possa meritare tutta la sua immensa bontà.
Che io riesca piano piano ad amare me stessa così da poter essere amata.

Per una volta, canto di amore. Dell’amore che sogna una ragazza romantica, ingenuamente dolce dietro la sua armatura.
Che l’anno nuovo sia l’anno dell’amore.
Che io ami senza per forza pretendere di essere riamata.

Alle mie sorelle, che amo di un amore semplice e puro.

STEAL EACH GLOW
I’d like to be your mother
I’d like to be your father
Just to love you in the most complete way of all
Protecting you in my womb
I’d like to be your fantasy which materializes in your hands
Gazing at the dawn with the sand on our fingertips
At low tide, at love time
I steal each glow coming from your eyes Continue reading “Singing of love for a lovely 2012”

I’m the daughter of my mother and it feels fine

Tu es toute ma force. Tu as toujours été ma faiblesse.
J’ai tout appris grâce a toi.
Tu m’as dévoilé la beauté des langues et la joie de la musique, tu le sais.

Tu es l’exemple de ma vie. Je suivrai tes conseils, tes pas, tes idées. Pour toujours.
Tu et ta folie.
Toute une famille sur tes épaules et le courage de combattre contre toutes les difficultés de la vie, de la maladie.

Tu es mon seule, unique héros… Tu seras toujours comme dans cette photo: le sourire, le mystère, la beauté.

Je t’aime pour toujours maman


Scar Tissue

Sono giorni che ho queste parole sulla punta delle dita.
Digito sulla tastiera lettere che poi cancello immediatamente. Schiaccio il tasto ↵ e le parole spariscono dalla pagina bianca dello schermo in un attimo. Ma i pensieri sono sempre lì, nella mia testa. Pensieri che rotolano senza farmi dormire, che cercano di uscire e diventare realtà.
Da giorni voglio scrivere ma ho paura che quello che sento dentro si perda tra le mille pagine della rete e finisca per diventare trita banalità. Eppure amo le parole. Le soppeso con cura. A ogni sillaba do il giusto valore. Coccolo sempre le lettere una ad una.

Voglio fare la scrittrice da grande…

Ma grande lo sono di già e mi trovo costretta a fare un bilancio di questi miei 25 anni. Scrittrice non lo sono diventata… e non so se mai lo diventerò. Ma amerò sempre scrivere e raccontare. Ingigantire le emozioni e poi darle in pasto al mondo. Scrivere di me, di chi incontro. Inventare e far credere, lasciare idee soffiate dentro le orecchie dalle parole. Voglio conoscere sempre, in continuazione.

Voglio fare la ricercatrice da grande…

E su questo, ci sto pian piano lavorando… Ho sempre studiato e lavorato duro. Ho investito tutte le mie energie sulla conoscenza, il sapere, la formazione. Ma 25 anni di solitudine adesso si fanno sentire. Gli amici, quelli ci sono sempre stati, sempre ci saranno… Parlo di una solitudine diversa…
Conosco ormai perfettamente me stessa – quella che sono adesso, non certo quella che sarò domani – perché ho avuto tutti questi anni a disposizione per imparare quali sono i miei difetti e quali i miei pregi.
Mi chiedo ancora però, perché a me certe possibilità, certi incontri, siano stati preclusi. E allora è una bambina a darmi la risposta, a buttarmi a terra, a disarmarmi con la sua ingenuità. “Perché hai tutti queste cicatrici?” mi chiede. E io non so che risponderle perché non si può dire a una creaturina di otto anni che la vita non è facile, che non tutti cresciamo serenamente. A volte diventiamo grandi solo superando grandi, enormi scogli. Sono stata sempre sola perché ho lasciato che il dolore mi sormontasse. Che l’esterno scegliesse per me, piegandomi e lasciandomi tutti questi segni sul corpo.
Ho lasciato che fossero gli altri a relegarmi nella mia condizione di brutto anatroccolo. “Ilaria non sei bella, Ilaria sei troppo grassa, Ilaria sei troppo magra, no no troppo alta, ma che scherzi?!, hai il naso strano e il doppio mento”. E alla fine ci sono cascata, come una cretina. Mi sono convinta di essere brutta e che fosse il mio fisico ad allontanarmi dai ragazzi. Ma come io riesco a vedere la bellezza degli altri al di là di un involucro fisico, a stimare la creatività, l’ingegno, la follia altrui, anche i ragazzi potrebbero vedere il buono che c’è in me dietro questo corpo che non sento, che non è, mio.
E vorrei anche io poter abbracciare, guardare negli occhi intensamente chi mi piace, ma ho paura… Una paura tremenda. Mi piace sempre chi è irraggiungibile, chi è troppo per me che sono niente.

Oggi, dopo anni e anni di dolore, so che ho il dovere di costruirmi un po’ di serenità. Perché è più facile lasciarmi andare alla sofferenza. Devo avere il coraggio di osare. La felicità si conquista con la fatica. La paura si è presa gioco di me per troppo tempo.
Ma per l’amore… ancora non ho la forza di farmi avanti.
Tento, faccio dei piccoli gesti per capire, ma ho bisogno che sia tu a fare il primo passo per me.

Non scrivo canzoni d’amore, ma nell’amore ci spero

Apro il cuore e lo richiudo.

I miei sentimenti sono preziosi e nascosti sotto chiave.

I pochi che hanno potuto entrare per un attimo nel mio cuore, hanno spento le loro cicche sulle pareti dei miei atri e poi hanno sbattuto la porta dietro di sé, lasciando cicatrici e scie di diffidenza.

Ma dentro il mio cuore si deve entrare in punta di piedi.

Togliti le scarpe e lasciale in un angolino del corridoio. Cammina a piedi nudi, con passo delicato. Piano piano… è un muscolo straziato questo mio cuore, con ferite che non si cicatrizzeranno mai… Puoi solo arrivare con gentilezza e cercare di curarmi. Basta questo, non pretendo che tu riesca a salvare l’inguaribile.

Io so amare.

Dietro gli occhiali verdi e i capelli arruffati, sotto le felpe giganti e i pantaloni larghi, c’è una donna che sa e vuole amare.
Dietro la maschera, dietro risposte-frecce e silenzi infiniti, c’è questo cuore sanguinante.
Dietro l’aggressività, il carattere mascolino e irriverente, c’è una persona dolce che ha sofferto troppo.

Trattami con delicatezza, romanticismo, toccami come un fioraio accarezza le piante di cui si prende cura.

Entra per sussurrarmi tra le vene che sono io il meglio per te. Nessuna seconda scelta. Io sono tutto ciò che vuoi.
Il regalo più grande che possiamo farci è stare insieme. Io e te.

Leggi tutto quello che scrivo. Ascolta tutto quello che suono.

Guardami come fossi la sola. Sono unica ed esclusiva.
Seguimi. Io ferma non ci so proprio stare. Gira il mondo con me e fai di noi la nostra casa. Conquistami e poi ribellati. Movimenta ogni attimo di me.

Dedicami fiotti di parole, falle sgorgare nelle mie arterie. Irrorami di amore.

Siamo musica io e te.

Sii paziente. Porta semplicità dentro di me. Le cose comuni, la linearità tra tutte le mie stranezze. Togli queste dissonanze con la tua bontà.

Dimmi che sono la voce più bella, la sola canzone che ascolteresti senza interruzione da qui all’eternità.
Non fare di noi un concerto con mille imprevisti e stonature. Siamo un vinile io e te. Suoniamo piano, con un dolce sapore retrò, qualche sbavatura, ma siamo un suono pulito, limpido, insieme…

Aspetto. Sarà il mio turno prima o poi.

Buoni propositi per il 2011

Voglio smettere di avere paura.

Non voglio più avere paura di mangiare.
Non voglio più avere paura del giudizio degli altri.
Non voglio più avere paura di sentirmi inferiore.

Non voglio più lasciarmi ingannare dall’apparenza. Che non è l’aspetto fisico degli altri (di cui giustamente mi è sempre fregato poco e semmai della bellezza ho sempre diffidato), ma è quello che gli altri, nolenti o volenti, vogliono farmi credere di essere.

Voglio cominciare a credere ai complimenti degli amici.
Non voglio serbare più tutto questo rancore che si mescola al vomito in gola.
Voglio imparare a perdonare.

Voglio continuare a non seguire i consigli e voglio continuare a non fidarmi della gente che non mi conosce. Ho sempre fatto di testa mia e voglio continuare a fare quello che mi pare come mi pare.

Voglio cominciare a ragionare al contrario di come ho fatto ora. Le persone sono buone dopo che le si è conosciute per bene. Prima bisogna stare all’erta. Quest’anno ho preso troppe fregature. Nel 2011 avrò gli occhi spalancati.

Voglio continuare a scrivere in questo blog che è la cosa più bella che il web 2.0 mi abbia offerto. Voglio continuare a scrivere cose pesanti. Voglio sputtanarmi. Se la gente non capisce, mi prende per il culo o mi ritorce contro le mie parole, me ne sbatterò. Loro non hanno niente da raccontare. Io ho una storia che mi ha reso preziosa.

Voglio continuare a pensare in bianco o nero. Per me le vie di mezzo non esistono. Sbagli con me una volta e hai chiuso per sempre. I vasi rincollati restano per sempre fragili. Si può convivere in termini pacifici ed educati, ma non mi fiderò mai più. Quel che è rotto per me non si accomoda più. Perdono, non stupidità.

Voglio innamorarmi per la prima volta. Ma non di un uomo. Quello non dipende da me. Capiterà quando capiterà. E sinceramente al momento sto proprio bene da sola. Voglio innamorarmi di me. Rispettare ogni mia cellula e voler bene a ogni mia imperfezione fisica. Se caratterialmente mi vado bene così, sul resto di me c’è ancora parecchio da lavorare.

Voglio cantare.
Ho trovato la mia strada e questo 2011 sarà all’insegna della musica. La mia musica.

Ho ammesso per la prima volta a me stessa prima che ai miei che la mia vita è consacrata a qualcosa che non è il sogno borghese, l’esistenza convenzionale.
Ho seguito ogni regola. Ho fatto tutto quello che era giusto fare. Doppia laurea, contratto a tempo indeterminato, ma…

Io voglio vivere di musica.

In questo 2010 ho ammesso a me stessa che le strade prestabilite non fanno per me. Che sono egoista e che il mestiere che voglio fare da grande non ha alcuna utilità sociale. Voglio un lavoro che in realtà lavoro non è, ma che mi rende felice e leggera.

Ho risolto in questo anno tanti dubbi. Ho trovato il mio dono. E non è un talento o una capacità innata. È il dono che viene dall’Alto per farmi essere felice anche qui in basso. La musica non dipende da me, ma nutre il mio corpo e la mia anima. La mia musica è il Suo regalo esclusivo per me.

In questo 2011 voglio accogliere al meglio la Sua parola fatta di note per me.

E nel 2011 voglio andare in Giappone!!!

HUAN songs: ADESIONE INCOERENTE

Brutta cosa essere sognatori…
Sbattere continuamente la testa e il cuore contro la dura verità…

O bianco o nero. In mezzo alle bugie non ci so stare. Ho le mie regole, un profondo senso del dovere e una mia personalissima morale che si frantuma quotidianamente contro le incongruenze della vita.

Adesione incoerente è la descrizione più fedele che sia mai riuscita a tradurre in note di me stessa. Un’idealista depressa dalla falsità delle persone, dai rapporti finti, dalle omissioni nelle relazioni umane, dalla gente che si dice in un modo e poi agisce esattamente al contrario, da chi dà un’immagine di sé che è solo una maschera gettata a terra dai fatti.

Eppure continuo imperterrita a costruire i miei sogni giorno dopo giorno. È una sorta di tela di Penelope: quello che tesso viene sfibrato e sfrangiato dalla cruda realtà. Ma non mi potete fermare!

Adesione incoerente è una canzone che sento venire dallo stomaco. Canto e disincanto. Cerco l’impossibile e l’irraggiungibile: la vera purezza, un mondo pulito (ossimoro!). Non sto bene qui, in mezzo alla superbia della gente, e solo cantando tocco la felicità.

Non vedo bontà. Le anime non possono incastrarsi tra loro.

Verrà un giorno in cui la mia felicità sarà totale. Ma non è ora. Di certo non sulla terra…

Il testo di Adesione Incoerente