Fermati un attimo.
Con il cappuccio calato sulla fronte mettiti in un angolo.
Osserva la gente che passa.
Analizza da capo a piedi ogni donna che cammina davanti a te.
Gambe lunghe, arti tozzi, visi squadrati, menti sporgenti.
Con quali ragazze faresti a cambio?
Trovane una perfetta di cui vorresti avere il corpo, il sorriso, le mani.
Osserva ogni andatura.
Natiche di tutte le circonferenze, piedi di varie lunghezze, caviglie affusolate e ginocchia ossute.
Bellezza. Perfezione. Portamento.
Guardati allo specchio.
Un viso tondo allora.
Un viso scavato ora.
Sacrificio, malattia, follia.
Ti restano le occhiaie adesso.
Solchi neri sotto gli occhi spenti.
La pelle non ha più limpidezza.
Le ossa sporgono da sotto le maglie larghe, dietro quei vestiti di decine di chili fa.
Vuoi uno sguardo su di te.
Hai perso la testa per quello sguardo.
Vuoi il desiderio, qualcuno che tenti di capire che sei un frutto acerbo, in cima all’albero, più in alto possibile.
Vuoi far sbocciare una sicurezza sepolta dietro i lividi e le infamie.
Butta la bellezza che hai dentro completamente fuori da te.
Rivestiti dell’amore che hai nascosto nel cuore, delle speranze, dei desideri.
Qualcuno ha già capito. Qualcuno capirà.
“Sentiti bella quanto vuoi tu” (A.D.F.)