Oggi non ho voglia.
Mi perdo nelle parole. Cerco di dipanarne i fili contorti, attorcigliati l’uno all’altro. Provo a dare ad ogni frase una propria collocazione nella realtà. Vorrei far aderire l’astratto delle sillabe all’imprecisione delle cose.
Scrivere mi viene naturale. Come parlare in inglese. Tutto il resto, invece, è estremamente complicato.
Le parole scorrono dritte dal cuore alla testa, senza filtro passano dalla mia anima all’aria, alla carta, alla tastiera del computer.
Come adesso… Scrivo di getto, senza connessione, senza logica, senza criteri narrativi.
La libertà delle parole è impagabile.
Le schwa mi risuonano nel palato e sono suoni che sento davvero miei. Y e J sono più dolci nelle mia bocca e per pronunciare il TH i denti fanno il solletico alla mia lingua.
L’inglese è la lingua in cui posso raccontarmi. Parlo e canto. L’inglese è la lingua della mia voce.
L’italiano è la lingua dei miei pensieri più profondi impressi sulla pagina bianca. Amo lasciare il segno. Lasciare un’impronta di me.
Oggi non ho voglia di correre. E allora non corro più.
Ho sentito sempre un grande peso sulle mie spalle. La responsabilità di rendere ogni secondo della mia vita un “momento produttivo”. Non devo sprecare nulla, non devo lasciare che il tempo scorra via senza averlo sfruttato al massimo. Seize the day, you know…
Ho riempito ogni attimo della mia vita di parole. Quelle scritte, quelle parlate, quelle semplicemente lasciate roteare nella mia testa fino a diventare macigni pesanti.
Amo scrivere. Amo leggere.
Amo chi ama scrivere e leggere.
Ma vivo il dolore della scissione. Le parole non corrispondono al vero. La realtà non è così perfetta come un racconto, le relazioni umane non sono così belle come le lettere d’amore. Adoro l’imperfezione, sì, ma a volte è difficile vedere come i mondi che creo e che sono creati con le parole siano lontani anni luce dalla Terra.
Lotto per mostrare quanto di buono ho dentro, nascosto dietro gli occhi di ghiaccio, le gote che arrossiscono e i lunghi silenzi (in italiano!) che mi contraddistinguono.
Ho il mondo dentro da regalare.
Ma oggi non ho voglia di lottare.
Non ho voglia di sbattere contro i muri che le persone erigono davanti a sé. Non scalfirò mai le barriere di chi non ha i miei stessi sogni.
E allora oggi non corro.
Sogno il mio mondo. Sono sdraiata sull’erba di Central Park, sulla sponda del Reservoir che dà sul Guggenheim. Sento parlare in inglese tutto intorno a me. Scrivo pagine e pagine in italiano su un quadernetto comprato nell’Upper East Side.
Aspetto. Non ci sono traduzioni da fare. Non ci sono e-mail a cui rispondere. Non ci sono parole che desidero dagli altri e che non arrivano mai….
Ci sono io. E le mie parole. Solo io, solo le mie parole.
L’immaginazione, il cuore che batte per le realtà che creo nella mia testa. Le mie aspettative, non quelle degli altri.
Sono io a vivere di pura fantasia. Senza pressione e senza dover dimostrare nulla a nessuno.
Sono serena perché il mondo che creo è un mondo pulito, senza meschinità. È la serenità di chi è consapevole di vivere seguendo degli obiettivi sani.
Oggi non corro e assimilo due nuovi valori.
PAZIENZA
SPERANZA
Sto bene.
Aspetto e non inseguo più. Il mondo vero, lontano dalle mie parole, non mi capirà… Non tutti capiranno. Ma chi ha i miei stessi sogni dipanerà insieme a me i fili attorcigliati delle mie parole. Scriverà insieme a me il racconto più bello.
Scrivo queste mille parole confuse ascoltando un brano che è puro amore per le idee: The very thought of you
Perché io amo le idee, ciò che la mia mente fa indossare agli altri. Idee fatte di parole… Non sempre di verità.
cara ila,
la sai una cosa??
mi dispiace proprio aver scoperto “solo ora” una persona così piacevole e…. simile a me! potrei sottoscrivere forse tutte le tue paranoie… io per quel che c’ho capito la penso così: sorridi e la vita ti sorride. una volta ho fatto un esperimento, ero a firenze, qualche anno fa e non passavo un bel periodo. decisi di uscire di casa e di sorridere alla gente, a chiunque incontrasse il mio sguardo. (magari meglio di giorno… che di notte un si sa mai cosa possono pensare certe losche figure… perchè ce ne sono davvero) e…… non solo ricevevo in cambio sorrisi ma… quel sorriso mi ha contagiato davvero. io me lo sono tatuata, ila, “there isn’t a way to happiness. happiness is the way”.
sorridi ila!
non è mai troppo tardi!
tu credi nel destino, no? Io lo chiamo Dio.
Quando ci siamo incontrate alla stazione a Roma è stato un segno!
Io so che la mia felicità è la musica, per cui personalizzo la tua frase. “My way to happiness is just MUSIC!!!!”
😀